Albona si ritrova nell' Operaia - foto

L'Intervento di Ezio Picot, presidente dell'antica, benemerita Società operaia albonese di mutuo soccorso viva sempre in esilio Com'è consuetudine antica che dura da più di tre secoli, gli albonesi hanno celebrato anche quest'anno la loro festa di San Bastian che vuole ricordare la terribile notte del 19 gennaio 1599 quando le orde dei pirati Uscocchi assalirono la loro cittadina e gli abitanti 'reagirono salvando la loro vita e ie libertà comunali. Chiesta festa, particolarmente ed ancora più sentita nel tempo dell'esilio, sia sotto l'aspetto religioso che quello civile, venne sempre celebrata con solennità in tutti i tempi, proprio per perpetuare il ricordo del pericolo che quel giorno aveva corso la cittadina istriana. Ed è con questo spirito che gli albonesi si sono dati convegno a Trieste domenica 26 gennaio per ritrovarsi uniti, come dice il motto della loro Società operaia di mutuo soccorso, forti fidenti intrepidi, sotto la bandiera della loro Comunità in esilio. Dopo aver assistito nella mattinata alla messa officiata 'nella chiesa della 5. V. del Rosario da don Pino Radole, tutti si sono dati appuntamento, nel pomeriggio, nella sala delle Comunità Istriane di via delle Zudecche. convenientemente addobbata e preparata dalla solerzia e dall'abnegazione (un grazie sincero è doveroso) dei componenti id direttivo della Comunità che 'rispondono ai nomi del segretario Ferruccio Manzoni, dei vice presidenti Luciano Antoni e Alberto Lenuzzi, dei consiglieri Mario Bresa, Alfredo Bulbo e Silvano Nider. Qualcuno magari è mancato. specie fra i triestini, compensati però da tanti arrivati anche da Torino, Padova. Lerici, Conegliano e Monfalcone. Ha porto ai presenti il rituale saluto di benvenuto il 'presidente Ezio Picot e, dopo il plauso del presidente delle Comunità Istriane Arturo Vigini, il consigliere Silvano Nider ha ricordato, sotto il profilo storico, l'avvenimento uscocco; c'è stato ancona un intervento del dott. Mario Gerbini, gradito ospite, che ha portato il saluto della Comunità di Fianona. Quindi ha avuto il via la vera festa che per gli esuli significa ritrovarsi, dar corso ai discorsi, alle ciacole, al riabbracciare l'amico che non si incontrava più da tempo, al ricreare l'atmosfera e l'ambiente di festa cittadina della domenica dopo la messa sul sagrato della chiesa o il concerto della banda in borgo. Panettoni, crostoli, frittole, buzolai hanno appagato la gala di tutti e non sono mancati i vari brindisi con generoso vino bianco istriano e del Collio. Un intermezzo è stato dedicato alla proiezione di diapositive della cara cittadina, seguite con commozione e tanta nostalgia; in finale canti e cori sfociati nell'Inno all'Istria ed in quella della Società operaia, e canzonette locali, diretti dai maestri cantori Nello Dettoni, Mario Manzin, Carlo Bacchia, Tomaso Millevoi. N. S.

Dal numero 2430

del 08/03/1986

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