LACRIME D'ESILIO - foto

segue Ferdinando Borrione - foto Cavaliere dì Vittorio Veneto e maresciallo ad honorem, Ferdinando Borrione è morto il 23 aprile scorso nella sua abitazione di Muzzano Biellese ove nacque il 9 luglio 1893. Dopo la guerra, che fece nel Genio, si trasferì a Salona d'Isonzo; poi venne alla fabbrica di cemento «Spuma» a Vamazzinghi di Albona. Superando disagi e privazioni riuscì a costruirsi da solo una bella casetta, quasi sul mare, e quando l'azienda non ebbe più bisogno del suo apporto .di lavoro, trovò occupazione alle miniere dell'«Arsa» in qualità di capo muratore allo scalo di Stallie. Nelle feste nazionali gli era caro fregiarsi dei nastrini della guerra combattuta sul Càrso ove si era guadagnato la croce al merito di guerra ricoprendo il grado di sergente. Quando ormai si viveva tranquilli e felici e l'Albanese era diventato una zona di grande benessere, venne la disfatta. Tedeschi e partigiani si contesero quella terra e la popolazione ne fece le spese. Anche Borrione venne arrestato e imprigionato dai partigiani senza aver commesso nulla. Soffrì pene d'inferno nei campi di concentramento assieme a tanti altri fratelli di Albona. Così incomigoiò il suo calvario. Liberato, si trasferì a Trieste ove dimorò vari anni lietamente. Poi, preso da un nostalgico amore per il suo paese natio, volle trasferirvisi, quasi presago della sua fine. E prima di morire rivolse il suo accorato pensiero ad Albana sua seconda patria e a Trieste. fl suo carattere mite e sereno privo di rancori lo rese simpatico e ben voluto da tutti. Il parroco di Mn7zano con commosse parole ha rievocato la sua semplice figura. Ai suoi funerali ha partecipato l'intero paese. Nel lungo corteo spiccava la bandiera tricolore :della Sezione ex combattenti di Biella col suo presidente od il direttivo al completo. Da Trieste era giunto il suo carissimo amico e compare Della Pupa per rendergli l'ultimo o saluto. Con i miei figli ho scortato la sua bara e col cuore in sussulto, in un mùto linguaggio, parlavo con lui del passato pieno di ricordi. Aspettava con trepida ansia di ricevere la nomina a cavaliere di Vittorio Veneto e questa -gli è giunta ormai troppo tardi. La inconsolabile vedova e la figlia conserveranno l'attestato e la medaglia d'oro assieme ad altri ricordi. Ho voluto commemorarlo e ringraziare quella brava gente che lo aveva seguito. Ora dorme lassù, in quel pittoresco paese, meta di villeggianti e di turisti alla vista del .santuario della Madonna di orapa, fra lo stormire delle fronde e l'allegro cinguettio degli uccelli. Gli esuli di Albona e di Arsia, si chinano riverenti alla sua memoria. L. Guerra Lontano dalla sua Pola, 1'8 maggio, è mancato al nostro affetto lo Avv. dott. GIOVANNI BENUSSI Ne danno l'annuncio i figli: Etta, Maria con il marito Piero e la figlia Marialuisa, Giorgio con la moglie Gigliola ed i figli Mariaida, Giovanni, Michele e Nicola; le sorelle: Rina ved. Sponza e Maria; le nipoti: De Larenzi, Talamo, Sponza, Servello con le loro famiglie ed i parenti tutti. I funerali hanno avuto luogo il 10 maggio alle ore 15.15 partendo dall'abitazione di via Imbriani, 1. La moglie, i figli, i nipoti ed i fratelli e sorelle, cognate danno la triste notizia dell'improvvisa scomparsa del loro tanto amato ARTURO MARINI di Fasana avvenuta in Denver (Colorado) il 16 maggio 1971.

Dal numero 1740

del 19/05/1971

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