Ricordo di Edo Apollonio - RUGGERO BOTTERINI - foto

- foto Il 17 gennaio u.s. è mancato, a Gorizia, Edo Apollonio da Pirano. Della Sua scomparsa avevamo avuto notizia c on l’Arena ormai in stampa ed eravamo riusciti a darne comunicazione ai lettori solo con un succinto necrologio. Successivamente, anche dalla lettura dei giornali, abbiamo avuto - noi e molti altri come noi - netta la sensazione che ad andarsene era stato un gentiluomo, un grande Istriano ed un ottimo Italiano. Molti, di quanti più da vicino l’avevano conosciuto, hanno detto di Lui cose bellissime che certo, unitamente all’affollata partecipazione al Suo funerale, saranno state di grande conforto per la famiglia. Noi, per ricordarLo, cediamo volentieri la parola all’amico che, negli ultimi tempi, più gli era stato vicino. Una serena telefonata, da parte della gentile signora Silvia mi ha reso partecipe del suo grande dolore per la scomparsa del suo sposo e mio caro amico, Edo. Era legatissimo alla sua famiglia, ai figli Marco eMartina e mi parlava sempre con affetto della sua Silvia. Un giorno, denotando stima per chi di dovere, mi disse: “mi e ti semo fortunai per le nostre molie”. Negli ultimi tempi non usava l’automobile; lo accompagnavo in città con la mia vettura e quando, passando per via Mameli, vedeva il Tricolore che garriva sul Castello di Gorizia mi diceva orgogliosamente, denunciando il suo fermo amor di Patria: “son contento che mio papà me ga fato nasser italian”. Edo era stato consigliere comunale dal 1998 al 2002 con il segreto intendimento, a me confessato, che anche Gorizia fosse dotata di una via intitolata ai “Martiri delle Foibe”. Mettendoci fermezza e cuore era riuscito a coronare con successo il suo proposito; nel 2000, a margine del XVI° Congresso nazionale della Anvgd tenutosi a Gorizia, un sito della Città isontina era stato intitolato “Largo Martiri delle Foibe”. Guido Mondolfo, un Goriziano amico degli esuli, ricordando il suo impegno in difesa dell’italianità di Gorizia, e la stima che godeva tra amici ed avversari ha definito Edo come “l’anima pulsante degli Esuli” e, rivolgendosi ai giovani, li ha esortati: “non dimenticatelo!”. Nel commemorarLo, l’ex sindaco Valenti ha ricordato l’assoluto volontariato messo da Edo nella gestione della locale Anvgd e la gioia che aveva assaporato nell’apprendere, nel marzo 2004, l’istituzione del “Giorno del Ricordo”; anche l’attuale sindaco Brancati ne ha sottolineato la coerenza nel perseverare a promuovere la memoria storica sulle vicende dell’esodo. Lucio Toth ha ricordato il rimprovero ricevuto da Edo a proposito della sua condivisione con gli esiti della nota Commissione mista italo-slovena: “mi ferì quel rimprovero, perché veniva da un uomo pacato e sereno”. Sempre a proposito della suddetta Commissione, è da segnalare come Edo abbia saputo meritarsi la stima anche del prof. Salimbeni: “il documento da essa prodotto suscitò non poche polemiche ed attacchi virulenti dai quali egli, però, si astenne, esprimendo il suo dissenso, rispettoso delle convinzioni altrui e consapevole che dalla rissa nulla di buono sarebbe potuto venire”. Secondo il Professore, a cui mi associo, il modo migliore per onorare questo gentiluomo sarebbe di dare mano alla stesura di una nuova ed aggiornata edizione della “Piccola Enciclopedia Giuliano-dalmata”, inizialmente promossa da Sergio Cella. RUGGERO BOTTERINI

Dal numero 3258

del 25/02/2005

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