Per l'Istria con Borme a Rovino - foto
Negli'anni difficili per la comunita italiana dell'Istria e di Fiume, tagliata fuori dai rapporti con i connazionali per la durezza della contrapposizione del 1945-47, fu da Gorizia che partì uno dei primi segnali di apertura nel quadro d'un dialogo mitteleuropeo di vaste prospettive, ma attento anche al superamento delle più vicine situazioni di attrito. Fu cosi che a metà degli anni Sessanta una delegazione goriziana si recò a Rovigno d'Istria per un incontro con il prof. Antonio Forme, presidente dell'Unione degli Italiani, deputato, esponente fra i più ascoltati dell'Istria, formato nella milizia comunista e perciò guardato con diffidenza dagli esuli. Ma Borie aveva capito che, traditi dal nazionalismo jugoslavo presupposti ideologici su cui si volevano fondate le garanzie per gli Italiani, occorreva ritrovare un canale di comunicazione con la Nazione d'origine per cercare di resistere all'assimilazione. Perciò accetto quell'incontro, anticipatore d'aperture che poi sarebbero state di tutti. una volta superato il primo impatto. Ed anche Dorme
ebbe numerose occasioni per dire nell'Italia ufficiale quello che egli riteneva fossero i diritti degli Italiani in Jugoslavia. Tutto gli andò bene (fu anche ricevuto da Tito a Briosi) finché per l'esigenza di stroncare un conato di nazionalismo a Zagabria (quello del segretario comunista Tripalo) non fu pretesa anche la liquidazione di Borme per un parallelo assurdo fra l'elefante e la formica. Percio Borme fu pochi anni dopo liquidato alla maniera stalinista, col solo correttivo di con procedere fisicamente. Da quel momento Borme è stato cancellato dalla realtà italiana dell'Istria, financo nella evidenza della cronache fotografiche. Perciò quel ricordo rovignese (scattato dal compianto Gigi Carene]) ha oggi un valore storico: è penultimo a destra accanto a me che chiudo la fila. Nessuno fra le autorità di governo italiane ha voluto poi più chiedere dove sia finito Borie che interpretava con tanta a utonta le attese degli Italiani, condannati dopo il suo allontanamento a una liquidazione precipitosa. Cosi si è vanificalo un dialogo appena avviato.
Dal numero 2387
del 27/04/1985
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