Un vero amico -foto

Essendo,stato in vacanza, ho appreso in ritardo la dipartita del carissimo amico Otello Fabris. Ero particolarmente legato a lui da vincoli di profonda amicizia, soprattutto perché accomunati nella passione per la musica. Ora raggiunge la folta, ahimè!, schiera degli amici scomparsi: papà Leghissa, Ricato, Di Costanzo, Brama. Aristide Morari. Gemente Richter. Sergio Dobrich, Mario Gabbi, Devescovi padre del caro Uccio. (Chiedo venia per eventuali omissioni). Lo conobbi nel lontano 1933 allorche mi presentai all'indimenticabile maestro Bucavelli quale aspirante suonatore. a seguito ali un naturale avvicendamento del locale corpo bandistico della O.N.B. Era più vecchio di me (cl. 1915), e già mi trovavo di fronte a un'affermata prima tromba. Incredibili: il timbro. l'estensione. la tecnica, la potenza del suono nonché la spiccata sensibilità musicale (suonava col cucire!). Si trattava insomma del migliore anche per bontà. signorilità e modestia. Ho partecipato con lui praticamente a quasi tutte le formazioni musicali grandi e piccole, dal classico al leggero, che via via si attuavano in occasione di feste danzanti presso gli allora gruppi rionali di Siana., .Ferrara». «Sasseks, «Primavera. e quindi al Pattinaggio, Manifattura Tabacchi, Circolo Ufficiali, Hotel Riviera, A. S. Pola in Riva ed ai Giardini. Ti ricordi, a fine anno e durante il carnevale, i veglioni al Ciscutti con la mega-orchestra? Eravamo pure impegnati durante particolari solennità civili, religiose e servizi funebri. Rammento, in particolare, il posto d'onore che ottenemmo. mercé una stupenda sezione di cornette con te in prima fila, al concorso di fanfare svoltosi ai Giardini della Biennale di Venezia — prima dello scoppio della guerra — e di un'agguerritissima e numerosa concorrenza. Quanti ancora i concerti a Trieste, Capodistria, Roma, Zara ed in altre località della nostra mai tanto amata !stria. A questo punto non posso non ricordare i nostri valenti maestri-direttori d'orchestra: Bucavelli, Condotti, Pangher, Palazzi, Ria vitti. Slobes, e Soffici. La sua professione primaria era quella del palombaro, ma non per questo si staccava da quel mondo musicale che tanto amava. So che per un certo tempo esercitò la professione nell'orchestra di bordo su un transatlantico che faceva rotta su New york. Ci incontravamo ai raduni dell'Apocalisse per la quale allestiva una orchestrina dove si esibiva anche come fisarmonicista. Lo vidi, l'ultima volta, al recente raduno dell'Apocalisse dove mi sciorinò le foto di unti i complessi musicali in cui fece parte. Ci lasciammo, assai commossi, con un forte abbraccio. Nei suoi occhi intravidi un presagio poco lieto. Sapevo della sua precaria saluce e cercai di confortarlo in qoalohe modo. A me non re. sta che pregare per te e dedicarti sommessamente il silenzio fuori ordinanza. Arrivederci, (nello mino fraterno amico, certo che sarai fra gli angeli con il tuo inseparabile strumento argenteo-dorato per intonare melodie celestiali. Cire All'Apocalisse del 1983, fotografati da me ai Sette Nani di Sistiana sono i!ce: amico (Otello Fabris con la gentile signora e il figlio; Apocalisse che non si potrà facilmente dimenticare e che purtropo per Otello non si ripeterà mai più. Oreste Vesselizza Apocalisse 1985, dopo tanti tira e molla e ripensamenti la xe andada in porto. assai -poco alegra, proprio per la mancansa diretta del nostro caro amico Otello che no ga podudo intervegnir co la sua orchestrina; ghe go fato sta foto nela sala dell'albergo de Giorgi assieme al caro amico Marcello Civilico, valido colaborator anca lu dela sede dell'Anvgd de Monfalcon; deva-Ma dir trope robe; me limiterò a dine solo che, se nela foto el se soridente. dentro de lu el iera assai amarcgiado no tanto per el suo stato de saluce quanto e sovratuto de come che va la nostra comunità ala deriva: insensibilità e menefreghismo regna ancora sovrana in assai de noi istriani; questo Io go podudo constatar anca mi de persona e a mie proprie spese; anca se tra noi se qualche ottimista, mi no vedo più via d'uscita. Colgo l'occasione per esprimere ai famigliari e parenti tutti le mie più profonde e sentite condoglianze per la prematura scomparsa del caro amico Otello rabri, Oreste Vesselizza

Dal numero 2402

del 10/08/1985

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