Alla fiera a Albona - Leone Guerra - foto

foto Didascalia: Sulla strada per Valmazzinghi (foto di Enrico Valdini) Uno degli avvenimenti più sentiti da tutto il popolo albonese è la festa di S. Pietro e Paolo, festa di religiosità, ma anche di commerci e di divertimenti. In quell'occasione tanti abitanti del circondario albonese e dei paesi limitrofi, come Barbana, Castelnuovo, Carnizza, Fianona, Chersano, Pedena affluivano fin dalle prime ore del mattino ad Albona. Arrivavano coi mezzi più disparati, soprattutto sui carri trainati da buoi; lunghe le carovane degli asinelli. Nel duomo pavesato a festa le messe erano frequentatissime, tanto da risultare gremito fino all'inverosimile. In piazza c'erano tante bancarelle piene di mercanzie, formaggi morlacchi, fichi in lunghe corna, castagne, frutta e verdura; immancabile il banchetto delle limonate per spegnere la sete a grandi e bambini. Sotto la loggia vendita di pesce fresco diretta da paron Giovanni Bellemo. Dopopranzo la loggia si trasformava in balera con il ludro e tutta la gioventù del contado si divertiva un mondo; di tanto in tanto ci si rifocillava all'osteria di Arturo Picot. In piazza S. Marco la ditta De Rossi e Labignan facevano affari d'oro con la vendita di birra e passerette. Al bivio stradale di Rabaz-Vinee l'osteria di Cecada era affollata di clienti. Il mulino di Faraguna aveva un gran da fare per la vendita di granaglie, farina e pane. Dagli Schira vi era la fiera per la compravendita degli animali. Alla sera la piazza, liberata da ogni mercanzia, accoglieva illuminata a giorno il complesso bandistico diretto dal maestro De Giuli. Animato il passeggio su e giù per il borgo e molti i battimani, specie quando la banda suonava il Nabucco di Verdi e l'Inno all'Istria. Rievocando queste visioni del passato, sono lieto di sentirmi ancora vicino ai tanti istriani che certamente avrebbero ancora tanto da dire su quella testa tradizionale. Leone Guerra

Dal numero 2314

del 05/11/1983

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