NOTE DI VIAGGIO In Vietnam l'epilogo - P.D.S - foto

foto Didascalie: Un rione periferico ad Hanoi L'incontro al Comune di Hanoi con il sindaco della città Tran Duà Hung rievocando le sofferenze affrontate dalla popolazione sotto i bombardamenti americani e per le conseguenze della lunga guerra combattuta per la conquista dell'indipendenza nazionale dopo 80 anni di soggezione al colonialismo 10. Quat, Pham, l'infaticabile Li, lo spossato Narn che ci ha fatto pazientemente da interprete, sono ancora con noi. Ci salutano ancora con i fiori e con tante gentilezze. Ci donano il caratteristico copricapo femminile per le mogli che ci aspettano a casa. In un pacchettino è preparata una merenda. Siamo commossi da tante attenzioni. Hanoi è settimanalmente servita da quattro collegamenti aerei con l'Europa, due russi e due cinesi. Il sabato arriva l'aereo russo da Mosca che affronta il viaggio di ritorno due ore dopo aver fatto scalo ad Hanoi. Rifacciamo, a ritroso, dopo una settimana, le stesse tappe del viaggio d'andata. La sorpresa ci coglie quando, in base all'orario, si dovrebbe scendere finalmente a Mosca, all'alba d'un nuovo giorno. Si viaggia invece ancora un'ora e si raggiunge Leningrado. Laconico il personale informa che sulla capitale sovietica gravava troppa nebbia mattutina. Amareggiati dalla perdita della coincidenza per Roma, cerchiamo invano di ottenere qualche informazione sulle possibilità d'un nostro diverso smistamento su altra linea. Trascinandoci dietro tutto il bagaglio, ci trasferiamo dalla zona transiti a quella delle partenze internazionali, affollata dai turisti d'un charter di ritorno a Londra. Poi altro movimento per raggiungere, avvalendoci anche d'un tappeto mobile dall'interminabile tragitto, la zona dei voli locali. Ci sistemano su un bireattore in partenza per Mosca. I passeggeri in attesa della partenza, in un ambiente da terza classe in un treno del Sud, scoppiano a ridere quando chiediamo se faremo scalo all'aeroporto internazionale di Mosca. In realtà, dopo un viaggio velocissimo, ci scaricano in uno dei quattro aeroporti delle linee nazionali sovietiche. Stanchi ed affranti da trenta ore di viaggio, trasciniamo noi stessi ed il bagaglio in un torpedone che ci porta, attraversando per un'ora la periferia di Mosca, sino all'aeroporto internazionale. Qui affrontiamo la nervosa trattativa con una addetta ai transiti, dubbiosa se farci proseguire l'indomani con l'aereo dell'Alitalia e più propensa invece a farci attendere due giorni per l'imbarco sempre sull'Aeroflot. Prima di decidersi deve consultarsi, ed intanto ci fa ospitare presso l'albergo dell'Aeroflot, che raggiungiamo dopo mezz'ora di viaggio con un altro torpedone. L'allucinante avventura si concude felicemente il giorno dopo. Ci imbarchiamo sull'aereo dell'Alitalia in servizio per Milano e Roma. C'è una rumorosa comitiva che rientra nella capitale lombarda da un viaggio in Russia. Dopo la lunga peregrinazione vietnamita, siamo già in Italia. (Sett.ott. 1974) FINE P.D.S.

Dal numero 1906

del 30/09/1975

pagina 272