IL 20 SETTEMBRE CON IL RADUNO DEL CAI Inaugurazione nel Cadore del rifugio "Città di Fiume„ ARTURO DALMARTELLO - foto

[...]corso del tradizionale; raduno del CAI fiumano verrà inauguralo il Rifugio «Città di Fiume«. Per l'occasione è uscito il voltane XXV di Liburnia con questa presentazione. PER ogni alpinista il rifugio è simbolo, oltre che di casa, di asilo sulla via dei monti. Ha un l'alare ideale, prima ancora che materiale. Assolve al compito di onorate e tramandare da memoria di un uomo, di un fatto, di una idea, oltre che ad una funzione pratica anch'essa di alto valore umano. Per noi, fiumani, il nostro rifugio è simbolo di significato del tutto particolare e di incomparabile intensità emotiva. E' rifugio non solo per il nostro girovagare sui monti, ma anche per il nostro peregrinare che ha avuto inizio nell'ormai lontano 1945, quando abbiamo lasciato la nostra città, che -non ha avuto finora un attimo di sosta e l'avrà, memore e pensosa, fra le quattro mura della semplice casa cadorina, che, trasformata in rifugio, prenderà il nome di Fiume. Simbolo, perché col suo nome ricorderà, non un uomo solo, ma una intera città, che era fatta di tanti uomini e più non esiste parchi questi uomini, con le loro tradizioni, il loro dialetto, le loro memorie sono stati [...] e tanti non sono più di questo mondo. Alcuni di essi —soci della sezione di Fiume del Club Alpino Italiano —hanno voluto che un rifugio sorgesse ai piedi di una delle più belle montagne, per ricorriate e tramandare, col nome di Fiume, l'idea che li univa, che fu una nobile realtà storica e non indegna di essere onorata. Un'antica leggenda, del colle di Tersatto narra di una casa che gli angeli avrebbero trasportato in volo a Loreto. Nel sogno, che si sta facendo realtà — ma è urta realtà che tanto ci commuove da lasciar noi siete l si increduli e dubbiosi — ci vien fatto di pensare che un miracolo analogo si sta ripetendo. E' San Vile di Cadore, una delle nostre case. Delle cento, mille case che abbiamo dovuto abbandonare, con tutto quel che di nostro esse racchiudevano (ricordi di generazioni passate e degli anni della nostra prima giovinezza), una casa, una sola casa, è venuta qui, portata in volo dagli angeli e ci aprirà le sue porte. E quando noi vi passeremo qualche sera in silenziosa e pensosa malinconia, ascolteremo il vento che vien giù dalla Forada e ci parrà di essere ancora a casa nostra e di sentire, fuori, la nostra bora; e gli abeti deralta l'al tentino ci ricorderanno, col loro stormire, l'eterna czurz.o ne della risacca sulle spiagge del -nostro mare. Per quiz-sto il rifugio che sta sorgendo ha per noi, alpinisti fiuman, un valore del tutto particolare: per questo sentiamo profonda gratitudine per tutti coloro che ci hanno aiutato nel non facile compito di tradurre il sogno in realtà: per da Presideneu e il Consiglio generale del Club Alpino Italiano; per la Commissione centrale dei Rifugi; per il Comando della Brigala Alpina Cadore; per il Comune di San Vito di Cadute; per g Comune di Selva di Cadore; per la Cassa di Risparmio dell'Istria; per le Sezioni consorelle che, con il loro aiuto, ci hanno sorretto nell'arduo compito; per i sue, e gli amici tutti che ci hanno voluto dare una mano e dire una parola di grande conforto. Il 20 settembre 1964, giorno in cui ci raduneremo per inaugurare il nostro rifugio, vorremmo vedere Unti questi amici intorno a noi: nell'ora di gioia che sta ,r scoccare, dopo tante amarezze, diremo a tutti il nostro grazie fraterno e commossi.

Dal numero 1439

del 15/09/1964

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