- GIANI STUPARICH - FOTO Prima ancora di prender contatto diretto, fisico, con la mia terra patria, io la conobbi nell'immaginazione fervida della mia infanzia. Nella suggestiva aureola che circondava mio padre e la sua famiglia, si andava maturando il mio amore per l'Istria. Papà era nato a Lussinpiccolo, aveva studiato al ginnasio di Capodistria e poi era venuto a Trieste, dove aveva trovato lavoro e messo su famiglia. Ma ogni tanto io, piccolo, con mia madre che mi teneva per mano, lo accompagnavamo al molo, dove s'imbarcava per i...

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Posizioni diverse, dunque, e atteggiamenti diversi tra chi ha espresso a priori apprezzamento per una convocazione che niente ha di eccezionale, poiché già occorsa in passato senza eclatanti risultati e chi, per esprimerlo, attende di conoscerne gli esiti; tra chi ha immediatamente condiviso l'ipotesi governativa di trovare una soluzione solamente “amministrativa” ai nostri vari problemi e chi, invece, ritiene che, quantomeno quelli inerenti a restituzioni e risarcimenti, necessitino di una soluzione, o meglio...

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Oggi, dopo sessantadue anni da quei fatti, che hanno segnato la città lasciando una ferita profonda e mai adeguatamente sanata, si cerca ostinatamente una riconciliazione, basandola però ancora una volta - soprattutto per il generale sentire della componente istriana - sulla negazione della giustizia e sullo stravolgimento della verità; giustizia e verità che sono, invece, le vere colonne della pace e della sincera amicizia fra Paesi diversi. Una pacificazione che non assilla minimamente le varie etnie a cavallo del...

'Desso che Mesic la ga svilanegià, perché d'esodo e foibe el ga parla' ciamandola rassista, revanscista e, quasi quasi, apelandola fassista; 'desso anca a lei xe dado de capir cossa che i profughi ga dovù subir per sessant'ani in cui i ga tentà de far emerger la propria verità. “L'esodo? Una fuga de immigrati che ga fato montagne de reati a cominciar dal diktat criminale de taiar dai cognomi el " ich" finale. Migliaia de infoibai? Ma semo mati?! Duecento, tuto al più, a conti fati!” Una Italia che ne perseguitava e “s'ciavi”, gran ofesa!, ne...

La triste verità sulle Foibe di Francesco Ferroni *** Ecco perchè mi chiamano Dubrovnik di Dino Veggian *** Radio Pola Un’avventura durata troppo poco di Danilo Colombo *** La maestrina di Licia Micovillovich *** Ritorno ai veci amori di Fausto D’Asta *** Lettere in redazione risponde Silvio Mazzaroli

ANCHE NON ESULI REAGISCONO AI GIUSTIFICAZIONISMI DI CHI, OTTUSAMENTE, TACCIA LA VERITÀ STORICA DI REVISIONISMO Non posso condividere molte delle affermazioni contenute nell'articolo di Giuseppe Ramadori pubblicalo sul n. 7 del 17 marzo dell'Appennino camerte "Le foibe e la storia", nel quale mi è sembrato d'intravedere la ricerca di una giustificazione strumentale dei fatti non aderente alla realtà. Il Ramadori afferma di voler meglio valutare il messaggio del presidente Napolitano e si domanda: "quanti sono stati gli infoibati?" Rispondo:...

“Io vengo dalle voragini del Carso e dell'Istria, dalle forre dei monti che, gettatisi a picco nel mare, rinserrano nell'arido altipiano la mia fossa. Sono morto. Sono morto di ogni violenza e di ogni dolore, strappato dalla caserma perché vestivo la divisa della mia terra, strappato dalla mia sposa, dai miei vecchi, dai miei figli, perché volevo continuare ad essere quello che sono, perché non volevo lasciare la mia casa, la mia barca, il mio orto, il cimitero con i miei morti. Volevo continuare a parlare la mia lingua, volevo che i miei...

Il nostro esperto del pedale suggerisce per questo mese un piccolo gi ro con la mountainbyke nella valle del Quieto. P a rtenza da Ponte Po r ton, 10 km ol t re Buie, sul Quieto. Dalla piazzola presso la trattoria si percorre verso est la strada sterrata pianeggiante in direzione di Levade. Dopo circa 3 km, giunti ad un bivio, si sale a sinistra con moderata pendenza fino al castello di Piemonte (Zavrsje). Sosta e visita. Si prosegue in salita su asfalto (dopo un km eventuale deviazione a Montisel per ristoro) fino ad un bivio: si prende la...

Didascalia: Attimi di commozione e momenti di allegria si sono alternati in uno dei più riusciti raduni dei «polesani» tenutisi negli ultimi anni.

hanno festeggiato il 60° Anniversario di matrimonio, avvenuto a Pola il 12 gennaio 1947, assieme ai loro tre figli, i rispettivi consorti ed i cinque nipoti. Per l'occasione devolvono € 35 pro Arena