Didascalia:Canavesi Selmo Trevisani
Nel campionato 1942-43, l'ultimo della Serie e del Grion, e forse il più bello, atterrarono, dal vicino aeroporto di Puntisella, sul campo di via Roma tre avieri che rispondevano al nome di Canavesi, Selmo e Trevisani, e che contribuirono decisamente a dare alla formazione nero-stellata quell'impronta tecnica che, carente, era una delle ragioni primarie, fondamentali, dei deludenti risultati che l'undici grionese andava collezionando nei vari campionati della Terza Serie.
Angelo Canavesi (Legnano, 23. 6. 1919) era un terzino-mediano particolarmente dotato da un punto di vista atletico e in possesso di un dinamismo straordinario. Potente, veloce, scattante dava ben poco respiro all'avversario diretto e rilanciava con efficacia gli avanti. Nel dopoguerra giocò prima nel Brindisi, poi nell'Arsenaltaranto (Serie B) dove ebbe modo di mettersi in luce per le sue non comuni doti agonistiche.
Selmo (classe 1919, veronese) era invece un mediano di spinta molto tecnico e ben dotato fisicamente. Un elemento di peso nella mediana nero-stellata di quella stagione (Marini, Bassi, Selmo o Canavesi), preciso, elegante e corretto.
Silvano Trevisani (classe 1920, anche lui veronese) era un attaccante veloce e deciso quando si trattava di agire in profondità e anche discretamente impostato tecnicamente. Non molto alto, ma ben proporzionato, aveva il solo ... difetto di saper giocare bene in tutti i ruoli dell'attacco (ala, mezz'ala, centravanti) per cui questa ecletticità, a nostro avviso, finì per nuocergli non consentendogli di «sfondare» in concreto in un unico ruolo, che, sempre a nostro avviso, era quello di estrema. Nel dopoguerra giocò, con alterna fortuna, nelle fila del Verona e del Genoa (Serie B).